PERIFERIE 2017 | Concorso di idee

arch. Elvio Cecchini, arch. Stefano Finelli, arch. Alessandro Masini

 

L’area dello scalo merci, adiacente alla stazione ferroviaria di Lucca, ormai in disuso da molti anni, ha assunto una valenza strategica nel processo di riqualificazione e riordino della mobilità urbana ed extraurbana prevista dagli indirizzi del nuovo Piano Strutturale, divenendo sede vocata dello scambio intermodale della città.
Lo studio preliminare sull’intero comparto urbano, che analizza i percorsi e le permeabilità, ha fornito elementi di valutazione che evidenziano le potenzialità dell’area oggetto di concorso, assumendo un ruolo più significativo in relazione con la seconda parte dello scalo merci (“area di valorizzazione delle FF.SS”) e con gli edifici produttivi dismessi, che si susseguono fino al vecchio mercato, attiguo alla recente ristrutturazione dei pubblici macelli, sede sussidiaria dell’Archivio di Stato.
Tutto il comparto rappresentato nella prima metà della Tavola 1, ha le caratteristiche per attuare un progetto di rigenerazione urbana che riqualifichi l’intera parte Sud Est della Città limitrofa alle Mura urbane, di cui il polo intermodale dello scalo merci potrebbe essere il prologo e anche il nesso in grado di rendere l’operazione attrattiva e fattibile, con l’attivazione di un percorso di cooperazione pubblico privato.
La valutazione dei flussi di mobilità, esistenti e di progetto, ha determinato la scelta di collocare il terminal bus all’uscita della stazione per renderlo immediatamente riconoscibile e raggiungibile da Piazza Stazione e direttamente dal sottopasso dei treni, da cui si accede alla piazza del Terminal, con copertura in ordine gigante, sotto cui gravita il flusso degli arrivi e delle partenze dei bus urbani ed extraurbani. Questa scelta implica la demolizione del “fabbricato A” del vecchio scalo merci, con “forti elementi di degrado…parzialmente distrutto da un incendio”, mentre lascia in essere il “fabbricato B…in migliori condizioni statiche”, che diventa parte del progetto con destinazione polifunzionale e reso attraversabile longitudinalmente in prosecuzione del percorso pedonale che dal Terminal bus conduce ai parcheggi sottostanti la strada e l’area sosta dei bus e al sottopasso ciclabile verso il parco dell’acquedotto.
Il nuovo manufatto completa spazialmente il settore mancante Est di Piazza della Stazione, la sua volumetria inquadra la prospettiva longitudinale sul lotto che degrada verso la depressione del sottopasso con una scalinata, per poi risalire con un piano inclinato verso l’accesso al parcheggio interrato.
Il prospetto su piazza della Stazione è caratterizzato da uno schermo retroilluminato, che potrà essere gestito con proiezioni di informazioni logistiche, sugli eventi in corso nella città e nel territorio provinciale, oltre che fornire occasioni per performance artistiche.
Il flusso degli autobus resta volutamente limitato alla zona in prossimità dei binari e non interferisce col flusso delle auto, che accedono al parcheggio sotterraneo dalla strada che delimita il lotto ad Est, e dal percorso pedonale che attraversa l’edifico polifunzionale, da cui si accede ai parcheggi. Si prevedono complessivamente 6 stalli di transito e 16/18 stalli per area di sosta e partenze programmate, in prossimità del “fabbricato C”, che assume la funzione di spazio ricreativo e di servizio per gli addetti ai trasporti.
La piazza coperta del Terminal bus e il parco urbano si relazionano sulla depressione di progetto che conduce al percorso archeologico sotterraneo del Nottolini e prosegue lungo il parco dell’acquedotto Ottocentesco, connettendosi al sistema del verde urbano previsto tra il fabbricato B e la cortina di edifici esistenti a Nord. Questo nuovo parco urbano potrebbe proseguire a Est con l’intervento di rigenerazione urbana, in continuità col parco delle Mura Urbane, raggiungibile dal sottopasso ciclopedonale di recente progettazione e da altri collegamenti che potranno essere individuati dal progetto dell’intero comparto.
Tale depressione raccoglie e indirizza il flusso pedonale e ciclabile verso la “scoperta” del percorso sotterraneo, enunciato nel bando del Concorso, che idealmente dovrebbe risalire proprio in prossimità del tempietto dell’Acquedotto, per ricostruire la continuità percettiva del tracciato ottocentesco, che dalle fonti di Guamo porta l’acqua alla Città. La scalinata sul lato Ovest potrà essere un luogo di aggregazione naturale e un punto di riferimento per l’attesa degli autobus.
Il sistema del verde è parte complementare del progetto, sia nella definizione del Parco Urbano, delimitato a Nord da un filare di alberi che costituiscono una quinta sulle facciate degli edifici, che nella doppia fila di alberi disposti sul proseguimento del percorso dell’edificio restaurato, per ricomporre idealmente una sorta di “volume vegetale”, coerente con la disposizione longitudinale del lotto, che ha lo scopo di filtrare visivamente l’area sosta degli autobus e i binari, attenuandone il rumore.